Finalmente è la stagione delle ciliege, un'ottima soluzione per gustare questo meraviglioso frutto è fare un gustoso e rinfrescante Sorbetto che ci aiuterà nelle giornate calde e afose.
Ingredienti:
500g di ciliege mature, 230g di saccarosio, 270g di acqua, 3 cucchiai di succo di limone.
Procedimento:
Pulite bene le ciliege e toglieteli il nocciolo. In una pentola mettiamo l'acqua e lo zucchero mettiamo sul fuoco a fiamma media e mescoliamo fino a quando lo zucchero non si è sciolto del tutto. Lasciamo intiepidire la miscela. Nel frattempo in un'altro contenitore mettiamo le ciliege e il succo di limone, frulliamo il tutto fino ad avere un composto liquido. Versiamo le ciliege frullate nell'acqua e mescoliamo la miscela molto bene. Versate la miscela nella gelatiera e procedete secondo le indicazioni del vostro costruttore. Servite il sorbetto in una coppa per gelato e guarnite con tre ciliege sciroppate e una fogliolina di melissa.
domenica 23 giugno 2013
giovedì 20 giugno 2013
GRANITA DI CAFFE
In estate la Granita al Caffè, se fatta a regola d'arte, è un'ottima alternativa al caffè caldo da moka o da bar e nelle giornate più afose è un ottimo alleato contro il caldo. La granita al caffè è tipica della città di Messina e viene servita in bicchieri riempiti per metà, di granita e ricoperta poi di panna montata.
Ingredienti:
375g di caffè molto forte e ristretto, 100g di saccarosio
200g di panna montata per guarnire (facoltativa)
Procedimento:
In una bacinella capiente mettete il caffè caldo e lo zucchero mescolate fino a quando lo zucchero è completamente sciolto.
Per chi usa la gelatiera dovete versare il composto nel macchinario e seguite le istruzioni del vostro produttore. Per chi non ha la gelatiera dovete versare il composto in un contenitore, meglio se in acciaio, e lasciatelo in congelatore per 1 ora. Tirate fuori il contenitore e con una frusta o una forchetta o un mixer a immersione spezzettate il tutto in piccoli cristalli di ghiaccio (questa operazione deve esser fatta con molto bene e rapidamente) rimettete il contenitore in congelatore per 30 minuti poi tiratelo nuovamente fuori e rompete ancora i cristalli di ghiacci. Questa operazione deve esser fatta per 4-5 volte fino ad ottenere la consistenza che preferite ( se effettuerete più volte questa operazione otterrete una granita fine ed asciutta). Servitela in ciotole da dessert e se volete con una generosa dose di panna montata.
Ingredienti:
375g di caffè molto forte e ristretto, 100g di saccarosio
200g di panna montata per guarnire (facoltativa)
Procedimento:
In una bacinella capiente mettete il caffè caldo e lo zucchero mescolate fino a quando lo zucchero è completamente sciolto.
Per chi usa la gelatiera dovete versare il composto nel macchinario e seguite le istruzioni del vostro produttore. Per chi non ha la gelatiera dovete versare il composto in un contenitore, meglio se in acciaio, e lasciatelo in congelatore per 1 ora. Tirate fuori il contenitore e con una frusta o una forchetta o un mixer a immersione spezzettate il tutto in piccoli cristalli di ghiaccio (questa operazione deve esser fatta con molto bene e rapidamente) rimettete il contenitore in congelatore per 30 minuti poi tiratelo nuovamente fuori e rompete ancora i cristalli di ghiacci. Questa operazione deve esser fatta per 4-5 volte fino ad ottenere la consistenza che preferite ( se effettuerete più volte questa operazione otterrete una granita fine ed asciutta). Servitela in ciotole da dessert e se volete con una generosa dose di panna montata.
martedì 18 giugno 2013
LO SAPEVATE CHE I MACARON VENNERO PORTATI IN FRANVIA DA CATERINA DE MEDICI?
Lo sapevate che i Macaron vennero portati in Francia da Caterina De Medici?
Il nome macaron deriva dalla parola italiana maccarone o maccherone, derivante dal verbo ammaccare, che significa pestare o schiacciare. Nel 1533 Caterina De Medici commissionò ad un pasticcere italiano un dolce che porto con sé per il matrimonio con Enrico II di Francia, il dolce era composto da mandorle, zucchero e albume, e si diffuse rapidamente in Francia diventando Parigi la sua città natale. La fama dei macaron raggiunse anche a Londra, dove la nobiltà inglese e la Regina faceva follie per poterli assaggiare. Nel 1830 i macaron venivano serviti due a due con l'aggiunta di marmellate, liquori e spezie.
Il nome macaron deriva dalla parola italiana maccarone o maccherone, derivante dal verbo ammaccare, che significa pestare o schiacciare. Nel 1533 Caterina De Medici commissionò ad un pasticcere italiano un dolce che porto con sé per il matrimonio con Enrico II di Francia, il dolce era composto da mandorle, zucchero e albume, e si diffuse rapidamente in Francia diventando Parigi la sua città natale. La fama dei macaron raggiunse anche a Londra, dove la nobiltà inglese e la Regina faceva follie per poterli assaggiare. Nel 1830 i macaron venivano serviti due a due con l'aggiunta di marmellate, liquori e spezie.
giovedì 13 giugno 2013
LA BARBAJADA
La Barbajada è una bevanda milanese, molto in voga nella prima metà dell'800, che accompagnava la degustazione dei dolci.
Il suo nome deriva dal nome proprio del suo inventore, Domenico Barbaja, da ragazzo lavorava come garzone di caffè, poi organizzatore di spettacoli musicali e fondatore del Caffé dei Virtuosi vicino alla Scala.
Questa bevanda era fatta con cioccolata, latte e caffè, zucchero, lavorata con la frusta fino a schiumare, e servita fresca in bicchiere d’estate, o calda con panna in tazza d’inverno.
Ingredienti:
200g di cioccolata liquida, 200g di latte o panna, 200g di caffè, zucchero quanto basta, panna montata.
Procedimento:
Preparate una cioccolata liquida con acqua e cacao. Versatene in un pentolino , unite il latte e il caffè. Ponete sul fuoco mescolando con una frusta elettrica fino a quando si formerà una schiuma bianca in superficie. Versate la barbajada, ben calda, nelle tazze zuccheratela a vostro piacimento e servitela con la panna montata. Durante l'estate diventa un'ottima bevanda contro il caldo.
Il suo nome deriva dal nome proprio del suo inventore, Domenico Barbaja, da ragazzo lavorava come garzone di caffè, poi organizzatore di spettacoli musicali e fondatore del Caffé dei Virtuosi vicino alla Scala.
Questa bevanda era fatta con cioccolata, latte e caffè, zucchero, lavorata con la frusta fino a schiumare, e servita fresca in bicchiere d’estate, o calda con panna in tazza d’inverno.
Ingredienti:
200g di cioccolata liquida, 200g di latte o panna, 200g di caffè, zucchero quanto basta, panna montata.
Procedimento:
Preparate una cioccolata liquida con acqua e cacao. Versatene in un pentolino , unite il latte e il caffè. Ponete sul fuoco mescolando con una frusta elettrica fino a quando si formerà una schiuma bianca in superficie. Versate la barbajada, ben calda, nelle tazze zuccheratela a vostro piacimento e servitela con la panna montata. Durante l'estate diventa un'ottima bevanda contro il caldo.
lunedì 10 giugno 2013
LA TEMPERA DEI 3 CIOCCOLATI
La tempera del cioccolato è una tecnica molto difficile che serve ad ottenere un cioccolato lucido e senza venature, un tempo veniva fatta a mano da maestri cioccolatieri su ripianidi marmo adesso è molto più semplice e veloce grazie a macchinari che temperano il cioccolato. Esistono 4 tecniche per temperare il cioccolato e sono: tablage, inseminazione, continuo e discontinuo
tempera cioccolato fondente:
si parte da una temperatura di 20° C del cioccolato lo si fa scaldare fino ad arrivare a 55° C poi la si fa raffreddare fino ad arrivare a 28°-29° C poi la si fa riscaldare nuovamente fino ad arrivare a 31°-32°C la tempera é stata completata e il cioccolato si raffredderà fino ad arrivare ad una temperatura di 20°C.
tempera cioccolato fondente:
si parte da una temperatura di 20° C del cioccolato lo si fa scaldare fino ad arrivare a 55° C poi la si fa raffreddare fino ad arrivare a 28°-29° C poi la si fa riscaldare nuovamente fino ad arrivare a 31°-32°C la tempera é stata completata e il cioccolato si raffredderà fino ad arrivare ad una temperatura di 20°C.
tempera cioccolato al latte:
si parte da una temperatura di 20° C del cioccolato lo si fa scaldare fino ad arrivare a 48° C poi la si fa raffreddare fino ad arrivare a 27°-28° C poi la si fa riscaldare nuovamente fino ad arrivare a 30°-31°C la tempera é stata completata e il cioccolato si raffredderà fino ad arrivare ad una temperatura di 20°C.
si parte da una temperatura di 20° C del cioccolato lo si fa scaldare fino ad arrivare a 48° C poi la si fa raffreddare fino ad arrivare a 27°-28° C poi la si fa riscaldare nuovamente fino ad arrivare a 30°-31°C la tempera é stata completata e il cioccolato si raffredderà fino ad arrivare ad una temperatura di 20°C.
tempera cioccolato bianco:
si parte da una temperatura di 20° C del cioccolato lo si fa scaldare fino ad arrivare a 46° C poi la si fa raffreddare fino ad arrivare a 26°-27° C poi la si fa riscaldare nuovamente fino ad arrivare a 39°-30°C la tempera é stata completata e il cioccolato si raffredderà fino ad arrivare ad una temperatura di 20°C.
si parte da una temperatura di 20° C del cioccolato lo si fa scaldare fino ad arrivare a 46° C poi la si fa raffreddare fino ad arrivare a 26°-27° C poi la si fa riscaldare nuovamente fino ad arrivare a 39°-30°C la tempera é stata completata e il cioccolato si raffredderà fino ad arrivare ad una temperatura di 20°C.
Oppure per semplificarsi la vita si può utilizzare il temperaggio a inseminazione.
tempera cioccolato fondente
si fa sciogliere il cioccolato fino a 55°C e poi si mescola e nel mentre si aggiungono altri pezzetti di cioccolato fondente fino a farli sciogliere e ad arrivare alla temperatura di 31°-32°C.
Il procedimento vale anche per il cioccolato al latte e quello bianco però le temperature sono diverse ( le temperature per gli altri cioccolati sono in alto nelle tempere precedentemente descritte)
tempera cioccolato fondente
si fa sciogliere il cioccolato fino a 55°C e poi si mescola e nel mentre si aggiungono altri pezzetti di cioccolato fondente fino a farli sciogliere e ad arrivare alla temperatura di 31°-32°C.
Il procedimento vale anche per il cioccolato al latte e quello bianco però le temperature sono diverse ( le temperature per gli altri cioccolati sono in alto nelle tempere precedentemente descritte)
venerdì 7 giugno 2013
LA RUSUMADA
La rüsümada o rosümada è una antica bevanda energetica e veniva consumata nei periodo più freddi per prevenire i malanni di stagione. La tradizione fa risalire la sua provenienza nei territori del lecchese, in particolare alla Valsassina. La radice dialettale del nome rimanda al tuorlo dell’uovo: rüss d’oof o rüsümm. La rüsümada è molto simile allo zabaione però ha una preparazione più veloce. La rüsümada si abbina molto bene con la pasticceria secca, si possono fare molte varianti sostituendo il vino rosso con caffè, il latte o alcuni liquori.
Ingredienti:
4 uova (240g), 4 cucchiai di zucchero (90g), 4 bicchieri di vino rosso.
Procedimento:
In una ciotola sbattere le uova con un frullino assieme allo zucchero; quindi unire il vino lentamente continuando a sbattere il composto. Servire la rusumada a temperatura ambiente.
Ingredienti:
4 uova (240g), 4 cucchiai di zucchero (90g), 4 bicchieri di vino rosso.
Procedimento:
In una ciotola sbattere le uova con un frullino assieme allo zucchero; quindi unire il vino lentamente continuando a sbattere il composto. Servire la rusumada a temperatura ambiente.
martedì 4 giugno 2013
LO SAPEVATE CHE LA TORTA CAPRESE NACQUE DA UNO SBAGLIO DI UN CUOCO?
Lo sapevate che la torta Caprese nacque da uno sbaglio di un cuoco? La torta Caprese nacque per caso a Capri, negli anni '20 del secolo scorso dal cuoco Carmine Di Fiore. Durante la preparazione di una torta alle mandorle per tre malavitosi americani giunti a Capri il cuoco dimenticò di aggiungere la farina nell'impasto; questo errore gli sarebbe potuto costare molto caro, ma la torta fu' talmente buona che i malavitosi pretesero di avere la ricetta. Da quel momento Carmine Di Fiore incomincio a produrre la torta con regolarità, ottenendo subito grande successo.
domenica 2 giugno 2013
LO SAPEVATE CHE LA CHEESECAKE NACQUE NELLA GRECIA DI OMERO?
Lo sapevate che la cheesecake nacque nella Grecia di Omero?
Il formaggio accompagnato dal miele è un piatto antichissimo che compare addirittura nell’Odissea di Omero. La cheesecake è preparata con crema fresca di formaggio, e ha antichissime origini greche; infatti la prima traccia di cheesecake di cui si abbia notizia è del 776 a.c. nell'isola di Delos, in Grecia, era il dolce che veniva servito agli atleti nei primi giochi olimpici.
I romani esportarono dalla Grecia la ricetta e la fecero conoscere in tutta Europa, secoli dopo apparve in America.
Il formaggio accompagnato dal miele è un piatto antichissimo che compare addirittura nell’Odissea di Omero. La cheesecake è preparata con crema fresca di formaggio, e ha antichissime origini greche; infatti la prima traccia di cheesecake di cui si abbia notizia è del 776 a.c. nell'isola di Delos, in Grecia, era il dolce che veniva servito agli atleti nei primi giochi olimpici.
I romani esportarono dalla Grecia la ricetta e la fecero conoscere in tutta Europa, secoli dopo apparve in America.
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